Le automobili elettriche sono il futuro? Beh, nell’Ottocento…
Entusiasta che FCA e Google siano sempre più vicini a progettare auto elettriche che si guidano da sole e che le grandi case automobilistiche si stiano muovendo con sempre maggiori investimenti per passare dalla benzina all’idrogeno? Sorpreso che Mercedes entro la fine dell’anno presenterà al salone di Parigi di ottobre la sua prima auto elettrica a lunga percorrenza (autonomia di 500 chilometri) e si sia posta come obiettivo di avere nel 2020 una intera gamma di vetture full electric?
Niente di nuovo, in realtà! I veicoli elettrici sono antecedenti rispetto a quelli a benzina. Si sono succeduti diversi modelli da più di un secolo.
I primi prototipi di carrozze elettriche con motori sperimentali si devono infatti agli inizi della seconda metà dell’Ottocento, circa trent’anni prima rispetto alle prime auto a benzina, costruite nel 1886 per mano di Daimler e Benz.
Lo stato di grazia delle auto elettriche di quel periodo è palese se consideriamo che l’intera flotta di taxi di New York era addirittura composta solo da veicoli elettrici. Certo, poi venne il declino, per i motivi che ancora oggi in parte ne limitano la diffusione di massa: autonomia e tempi di ricarica.
A testimonianza dello sviluppo di questi veicoli, sono degne di menzione le campagne pubblicitarie dell’epoca delle auto elettriche:
Waverley Coupe, 1910 (1)
Studebaker Electric and Gasoline, 1905 (2)
Baker Electric Cars, 1910s (3)
Detroit Electric advertisement, 1912 (4)
Anche in Italia non mancarono progetti. La Turrinelli costruiva a Sesto San Giovanni (Milano) veicoli industriali e taxi elettrici e, nelle vicinanze di Torino, negli stabilimenti di Alpignano, nella fabbrica dove Alessandro Cruto costruì le prime lampadine elettriche (anticipando Edison), la Società Industriale Italiana “Dora” produceva vetture elettriche e anche i loro accumulatori. “Vettura ideale per città e per dame” era il pay-off fatto girare nei messaggi pubblicitari dall’azienda italiana.
Nell’epoca del fascismo fu fatto un tentativo, come vediamo da un estratto di un cinegiornale dell’Istituto Luce:
Fonte immagini: Wikipedia (1), Wikipedia (2), Blog.americanhistory.edu (3), Wikipedia (4), UCIIM Torino (5).