Dieci anni fa Jack Dorsey lanciò Twitter. Quale futuro per il social di San Francisco?
Dieci anni di Twitter. Era il 15 luglio del 2006 quando Jack Dorsey lanciò sul mercato in forma pubblica il servizio.
La piattaforma venne messa on line il 21 marzo 2006, con un tweet proprio di Dorsey, uno dei suoi fondatori. L’apertura ufficiale di Twitter avvenne però soltanto quattro mesi dopo.
La prima pagina di “Twttr” (non si chiamava ancora Twitter!) il 15 luglio 2006, e mantenuta per qualche mese, era questa:
Cosa ha portato Twitter nel mondo della comuicazione e della pubblicità?
Il social, nato a San Francisco, ha permesso ai brand di avere la possibilità di conversare direttamente con i propri clienti e controllare la percezione dei prodotti e servizi. Ad esempio su Twitter c’è la possibilità, da sempre, di dare uno stile unico, proprio, alla comunicazione di marca. Niente burocratese, niente distanze siderali tra brand e consumer potenziali o acquisiti: tutto è portata di un semplice tweet, con la sintesi che impone questo strumento e in una forma amichevole, con naturalezza.
Se oggi si parla di hashtag, followers, mention si deve al social nato a San Francisco.
Tutt’ora, per chi lavora più con i testi che con le immagini (in questo caso Instagram, Youtube, Snapchat o Facebook potrebbero essere i mezzi più “esplosivi”, ndr), è un canale di grande importanza. Giornalisti, politici, influencers lo utilizzano con frequenza.
Tra i tweet entrati nella storia ricordiamo il primo di un Papa, quello di Benedetto XVI, mandato in rete il 12 dicembre del 2012.
Nello stesso anno Twitter raggiunse i 500 milioni di iscritti e 200 milioni di utenti attivi, ed era il secondo social media utilizzato, dietro al solo Facebook.
A dieci anni dalla sua nascita, la situazione non è rosea. Twitter è ormai dietro anche a Tumblr e Instagram. Dorsey ha annunciato che la piattaforma ha 320 milioni di utenti mensili attivi, lo stesso dato del trimestre precedente. Tutto vero, ma se si escludono quelli che accedono al social network tramite gli SMS, una soluzione molto diffusa nei paesi in via di sviluppo dove non ci sono ancora connessioni mobili affidabili, il dato peggiora ulteriormente: nel suo ultimo trimestre Twitter ha perso circa 2 milioni di utenti, passando da 307 a 305 milioni.
Il fatturato è in aumento, con quasi 2 miliardi di euro nel 2015, ma il valore delle singole azioni si è però ridotto di circa tre volte rispetto all’entrata in borsa, avvenuta nel 2013.
Le contromosse del colosso di San Francisco? Tra vari piccoli accorgimenti che Twitter sta adottando, la modifica più sostanziale al momento avvenuta è la nuova timeline. Dal febbraio 2016 infatti, se si attiva l’opzione “mostrami i migliori tweet per primi” si possono visualizzare i tweet più rilevanti pubblicati dai profili che si seguono dalla volta precedente.
L’opzione permette di mostrare contenuti più pertinenti e rilevanti per ogni utente. Attivandola, la timeline di Twitter viene temporaneamente divisa in due: in alto in bella evidenza si possono leggere i tweet migliori, elencati comunque sempre in ordine cronologico inverso, e poi segue una seconda sezione con tutti i tweet. Se si aggiorna la pagina, i “migliori” tweet scompaiono e il sistema torna a funzionare normalmente, con i messaggi in ordine cronologico.
La novità non ha tratto al momento grandi consensi nella “social-sfera”. Twitter si è organizzato e reinventato più volte, non è più lo stesso del 2006. Probabilmente sarà costretto a dei mutamenti strutturali più eloquenti per mantenere, o se possibile incrementare, il proprio blasone.
Secondo alcuni analisti il vero problema di Twitter è l’assenza di un’identità. A differenza di Facebook o Snapchat, social in continua espansione e con obiettivi precisi, sembra essere percepito come una “piattaforma” invece che un network sociale, un treno in corsa su cui viaggiano migliaia di informazioni al secondo ma dove al centro ci sono più i contenuti che le persone.
Il rischio è che, in questa folle corsa per recuperare posizioni, Twitter finisca per deludere lo zoccolo duro degli utenti, quelli più innamorati.
Intanto, tanti auguri!
Per approfondire: Happy Anniversary, Twitter! Here’s How Twitter’s Look Has Changed, From 2006 To Right Now – PHOTOS
Immagini: Mediabistro, PeWinternet, TechCrunch, Twitter blog, Twitter, Flickr/Dplanet