16 anni fa il GPS per usi civili. Iniziò così l’era “geolocal”
Da quanto tempo non usate una mappa cartacea o non chiedete informazioni per trovare un posto che state cercando?
Sembrava ieri, ma sono passati già 16 anni, quando Bill Clinton allargò l’accesso ai servizi GPS (Global Positioning System) a tutti i cittadini americani. Fino al 2 maggio 2000 infatti era limitato solo per usi militari, a beneficio dell’esercito statunitense.
Quella data segnò uno spartiacque importante: i moderni smartphone e i navigatori satellitari di lì a poco sarebbero diventati sempre di più di uso comune. Potremmo dire che è iniziata così l’era “geolocal”: “collocare”, ossia indicare la posizione geografica di riferimento.
Utente utilizza Google Maps, applicazione che sfrutta il servizio GPS (Fonte immagine: Wikipedia)
Un ricevitore GPS Bluetooth per smartphone e computer. (Fonte immagine: Wikipedia)
Cosa si intende per GPS e come avviene la localizzazione? Global Positioning System, abbreviato GPS (in italiano, Sistema di Posizionamento Globale), è un sistema di posizionamento e navigazione satellitare civile che, attraverso una rete satellitare dedicata di satelliti artificiali in orbita, fornisce ad un terminale mobile o ricevitore GPS informazioni sulle sue coordinate geografiche ed orario. La localizzazione avviene tramite la trasmissione di un segnale radio da parte di ciascun satellite e l’elaborazione dei segnali ricevuti da parte del ricevitore.
Questo potentissimo strumento ha fatto cambiare molte abitudini. I motori di ricerca forniscono ormai risultati molto dettagliati, pensiamo a Google Maps.
L’importanza del GPS è palese sui social media, grazie all’enorme successo degli smartphone con questo sistema integrato. Tra i primi social media a offrire un servizio del genere ricordiamo Foursquare. Gli utenti, ancora oggi, possono dire in qualsiasi momento in quale locale, negozio o luogo d’interesse si trovino.
La British Science qualche anno fa aveva messo al primo posto la disponibilità del GPS ad usi civili tra le dieci cose che ci hanno sconvolto l’esistenza. Dobbiamo dire che tale sistema è di gran lunga (e da maggior tempo) il sistema di geolocalizzazione più diffuso sui nostri telefoni cellulari; tuttavia non è molto precisa nelle applicazioni civili (allo stato attuale può avere un errore che arriva anche fino a 3,5 metri nella rilevazione della posizione sullo spazio orizzontale), e allo stesso tempo, basandosi sui satelliti “a vista” (devono esserne visibili quattro), è limitata, in quanto disponibile e utilizzabile solo all’aperto.
Per questo motivo hanno ormai trovato terreno fertile protocolli che hanno la possibilità di funzionare anche al chiuso (localizzazione indoor). Oppure, come nel caso di Google Maps su Android, nel caso di GPS assente, la app si basa sulle reti Wi-Fi rilevate nei dintorni.
Integrando la localizzazione “outdoor” del GPS con quella “indoor” troviamo libero sfogo nel c.d. “marketing di prossimità”. In sostanza, dimmi dove sei e posso veicolare informazioni commerciali ad hoc.
Dal GPS in poi è iniziata una vera e propria rivoluzione delle nostre abitudini. Quali saranno i prossimi sviluppi?
Fonte: Wikipedia, ArgoServ
Fonte immagini: Pixabay, Wikipedia