Il Direct Marketing è morto, Viva il Direct Marketing!
le roi est mort, vive le roi!
“‹lë ru̯à è mòor, vìiv lë ru̯à!› (fr. «il re è morto, viva il re!»). – Formula con cui nella monarchia francese precedente alla rivoluzione si annunciava al popolo contemporaneamente la morte del re e l’avvento del suo successore, volendosi così affermare la continuità ininterrotta dell’istituto monarchico” (rif. Vocabolario Treccani)
Il titolo riprendere un’affermazione non nuova, già letta e riletta in articoli e post da quasi 10 anni a questa parte, ma sempre attuale.
In effetti il Direct Marketing non è morto, anzi non è mai stato così vivo e allora ” IL DIRECT MARKETING E’ MORTO, VIVA IL DIRECT MARKETING!”.
Il senso di questa affermazione è racchiuso nel post di “nnnnnnnnnnnnnn” su yahoo answers che riportiamo fedelmente: “Il re è morto …. è rivolto al primo re. viva il re…… è rivolto al re nuovo. Vuol dire che bisogna tenere il passo con i tempi! Le cose cambiano e bisogna accettarle.”
Tutti sanno che la buona riuscita di una campagna di direct marketing è determinata da un mix di fattori. I principali si possono riassumere in:
- budget a disposizione
- creatività
- canale scelto (o i canali) per veicolare il messaggio
- il (o i) partner a cui si affida l’esecuzione operativa
- Call to action, monitoraggio, ROI
Le altre variabili, che fanno parte delle “enne” P di Kotler, le consideriamo come assodate e perfettamente integrate nella strategia del Cliente.
Ma ad oggi, con la disruptive innovation che impazza, il direct marketing quali canali annovera? Sempre gli stessi di 10 anni fa?
Foto Rif. Disruptive Innovation – articolo Dart Consulting.
Se si consulta la pagina su wikipedia, sempre aggiornata, si troverà un elenco, “piuttosto*” esaustivo, dei canali (denominati “strumenti”) che spazia dal direct mail, fino alle Dem, passando dal telemarketing e gli sms fino ad arrivare all’Asilage ovvero l’inserimento e la veicolazione all’interno del pacco e-commerce.
Asilage è un termine usato esclusivamente in Francia. Non esiste un unico termine universalmente riconosciuto, in ogni paese dove questa tecnica sta iniziando a svilupparsi, viene chiamato in modo diverso. In Italia lo sentirete chiamare: e-channel, e-TryVertising, Simple Sample, Simple Direct, e-Box ADV, e-Parcel ADV, PiP … ecc.
Chiamatelo come vi pare, di fatto il risultato non cambia. Ad oggi è lo “strumento” più innovativo, efficiente ed efficace, a disposizione degli addetti ai lavori per pianificare qualsiasi campagna di Direct Marketing.
Il motivo è semplicissimo: permette di pianificare a costo contatto certo, nel pieno rispetto dei desiderata del cliente.
Magia? No.
Solita patacca da imbonitori? Men che meno.
Costoso? Direi proprio di no, anzi è il contrario.
Più semplicemente sono cambiati i tempi e le abitudini di consumo.
Oggi le persone comprano sempre di più online e i Box e-commerce, se usati sapientemente, sono degli ottimi veicoli per recapitare dentro casa, direttamente tra le mani dell’RA, l”oggetto” della vostra campagna di Direct Marketing.
Quando si pianifica una campagna di direct marketing, tutti vorrebbero avere la certezza del contatto, la sicurezza matematica che il proprio messaggio arrivi tra le mani del consumatore e venga letto con la dovuta attenzione.
In assenza, si sopperisce con un’affannosa ricerca della pianificazione formale, fatta a tavolino, excel stupendi ed elaborati per far quadrare i conti e stimare un ROI sostenibile. Poi, però, si perde totalmente il controllo. Operativamente viene demandato tutto a terze parti, professionisti, che mettono in pratica quanto richiesto, senza però poter garantire la certezza del contatto perché ci si scontra con delle inevitabili barriere legate a comunicazioni “PUSH”:
- il direct mail si ferma alla cassetta della posta.
- Il door to door si scontra con l’assenza dell’RA (e non solo).
- Il telemarketing lotta contro il tastino rosso.
- Le pianificazioni digitali ti inseguono cercando di carpire la finestra di attenzione migliore per farti fare click.
- La maggior parte delle Dem finisce in spam o vengono cancellate insieme al fiume di spam truffaldino.
- Gli sms vengono cancellati.
- Le televendite e la TV interattiva richiedono attenzione.
- Il Box e-commerce invece non ha barriere, né limiti e non è PUSH.
Chiariamo subito che quest’ultimo NON sostituisce NE’ svilisce gli strumenti tradizionali, MA li integra e li completa affinché si possa raggiungere l’obiettivo desiderato nel rispetto dei vincoli predefiniti. Facciamo un esempio. Mia mamma non compra online, ma risponde al telefono, ed è anche un’amabile conversatrice, ergo il telemarketing outbound push in questo caso è perfetto. Però spesso mi chiede di comprarle qualcosa e visto che il tempo scarseggia, io compro online per lei, ed ecco l’integrazione.
Ogni mese oltre 16.000.000 di box e-commerce entrano nelle case degli italiani. Questo è un dato di fatto ed è un’opportunità che ancora pochi conoscono e ancora meno sfruttano a vantaggio indiscusso dei più innovativi che, con “sano e professionale” buon senso e una creatività studiata ad hoc, la sanno trasformare in uno strumento potente e profittevole.
Per maggiori informazioni scrivete a info @ tumitalia.com
RIFERIMENTI:
Dart Consulting: disruptive innovation